Produttività e collaborazione tra colleghi: le 3 regole per fare team building

Produttività e collaborazione tra colleghi: le 3 regole per fare team building

Ai nostri giorni si sente sempre più parlare di team building, la branca che si occupa di creare un clima aziendale collaborativo e produttivo finalizzato al successo di tutta l’organizzazione. Il mercato del lavoro è diventato molto competitivo e grazie all’avanzata dei diritti per i lavoratori e alla diffusione dei principi di equità e uguaglianza delle persone diventa sempre più importante garantire ambienti sereni e collaborativi.

Ecco perché molte organizzazioni si rivolgono agli esperti di team building Milano ai quali si affidano per migliorare il clima interno e beneficiare dei vantaggi che questo comporta. A tale proposito abbiamo individuato tre regole fondamentali per approcciarsi al team building, ovvero i principi di base grazie ai quali migliorare l’ambiente di lavoro e la produttività di tutti i collaboratori.

1.     Tutti sono indispensabili ma sostituibili

In un ambiente di lavoro collaborativo le individualità sono importanti ma queste non devono mai emergere rispetto all’obiettivo comune dell’organizzazione. Pertanto è importante far comprendere alle persone che ne fanno parte che la divisione di ruoli e mansioni non identifica una gerarchia classista dove taluni sono meglio di altri.

Semplicemente l’organizzazione interna aziendale necessita di mansioni più operative e di figure di responsabilità. Avere ruoli di maggiori rilievo non coincide con l’essere più importanti degli altri perché, in un’organizzazione strutturata, tutti svolgono un ruolo chiave così come tutti possono essere sostituiti.

2.     Ogni collaboratore ha punti di forza e di debolezza

Per far si che ogni collaboratore dia il meglio di sé bisogna inquadrare punti di forza e di debolezza. I primi verranno valorizzati assegnando compiti che è sicuramente in grado di poter imparare o svolgere. I secondi, invece, dovranno essere limati, ovvero attenuati e migliorati. Il lavoro può diventare un ambiente di miglioramento personale ma solo se c’è “qualcuno” che creda nelle potenzialità di tutte le persone che lo compongono.

Al contrario un ambiente vessatorio, frustrante e intimidatorio favorirà solamente l’ostilità, lo scontro e la mancanza di collaborazione. Per questo sono necessarie regole che stimolino la produttività e la concentrazione oltre ai mezzi consoni per poter lavorare con profitto. Saranno necessari anche momenti di confronto per capire gli aspetti che potrebbero essere migliorati e in tali occasioni tutti devono essere ascoltati.

3.     Il risultato finale conta più del successo del singolo

Per avere un ambiente di lavoro sano e motivato occorre agire in modo congiunto, ovvero attraverso una finalità condivisa da tutti. Per questo tutti devono esser messi al corrente di quale sia l’obiettivo da raggiungere insieme, ognuno con la propria parte di collaborazione. Ecco perché chi amministra un team di lavoro deve ricordare che è importante lodare i successi personali dei collaboratori ma questi non devono interporsi su quelli del gruppo.

Un ambiente eccessivamente orientato alla meritocrazia del singolo creerebbe invidie e ostilità soprattutto quando ci sono palesi differenze retributive o di benefit aziendali. Ecco perché il singolo deve essere sicuramente premiato per le sue capacità ma questo deve essere motivato più dal successo della squadra che da quello esclusivamente personale.

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